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I volti che hanno riscritto la storia (della propria monetazione) - Parte 1

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 I volti che hanno riscritto la storia  (della propria monetazione) Siamo abituati, nella stragrande maggioranza delle monetazioni, ad osservare i volti fieri ed indomiti dei regnanti al potere. Tutti e tre i Re d’Italia, Vittorio Emanuele II, Umberto I e Vittorio Emanuele III, possono vantare la loro effigie sulla monetazione italica. Lo stesso vale per le monete coniate in Italia a nome di Napoleone Bonaparte; che riportano tutte l’effigie meno che il piccolo dieci centesimi in mistura. Vediamo impressi sulle monete i volti dei monarchi borbonici e medicei. Senza contare la moltitudine di zecche dei vari stati italiani che hanno omaggiato i propri regnanti allo stesso modo. La scelta iconografica, però, non è sempre stata questa. In alcune monetazioni, per lunghi periodi, si è scelto di utilizzare figure simboliche al posto dei volti dei regnanti . È da qui che parte l’approfondimento di oggi. Presentazione delle monete Le due monete prese in esame in questo approfondimento, hanno

La seconda vita delle monete - Le spille smaltate

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  La seconda vita delle monete -  Le spille smaltate In questa rubrica saranno trattate di volta in volta le lavorazioni che permettono alle monete cadute in disuso di avere una “seconda vita”. In particolare, la moneta o ex-moneta che ha ispirato questo approfondimento e la rispettiva rubrica è lei:               Per confronto aggiungo subito una moneta “regolare” dello stesso tipo:    Approfondimento storico-politico Abbiamo di fronte due monete coniate durante il pontificato di Pio IX, precisamente nel 1867 a Roma, dal valore di due lire. Pio IX è stato l’ultimo Papa ad esercitare un concreto potere temporale, all’epoca lo stato Pontificio si estendeva dall’Emilia Romagna alle Marche e all’Umbria oltre che al Lazio. Il territorio fu ridotto prima, nel 1860, dalla seconda guerra d’indipendenza e poi sottratto del tutto nel 1870, dall’ingresso nello Stato pontificio delle truppe del Regno d’Italia che ne decretarono la caduta. Considerazioni Ritornando alla ex-moneta,

La comparsa del leone marciano nella monetazione veneziana

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  La comparsa del leone marciano nella monetazione veneziana   Il leone rappresenta una delle iconografie più fortunate della storia umana. Il suo rappresentare la forza, il coraggio ma soprattutto la regalità ne hanno fatto un simbolo universale. Il valore di questo animale era riconosciuto già nel VII secolo a.C., quando venne emessa una delle prime monete della storia dell’uomo. Durante il regno di Aliatte II (635-585 a.C.), re della Lidia, fu introdotta la moneta da 1/3 di statere in elettro (lega metallica formata in gran parte dall’oro ma in percentuale mai inferiore al 20% dall’argento) con la testa del leone e il sole radiato a dominare l’intero tondello (Foto A). Nel corso del tempo il leone è stato poi raffigurato sulle monete in molteplici atteggiamenti: stante sul posto, andante verso sinistra o destra, ritraendone solo la testa come nel caso della moneta in elettro, oppure utilizzandolo come portatore del vessillo di una città. In questo approfondimento si tratterà, co