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Un dodici soldi in prova

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  Un dodici soldi in prova La moneta protagonista dell’approfondimento di oggi è una non moneta; provo a spiegarmi meglio. Il conio impresso su questa lamina in rame è quello di un dodici (XII) soldi, coniato durante il dogato di Bertuccio Valier, in carica dal 1656 al 1658. Non è stato il primo doge a coniare questo nominale, che fu invece introdotto da Francesco Erizzo, famoso proprio per la grandissima varietà di tipologie coniate. Introduzione e approfondimento storico Cominciamo col confronto con la moneta originale: La moneta è in argento, pesa 4 grammi circa e misura 26 millimetri di diametro. Crea di fatto una sorta di serie numismatica, considerando i nominali inferiori da otto (VIII) e quattro (IIII) soldi del tutto simili tranne che per il valore all’esergo. Se si considerano quelli coniati da Bertuccio Valier quello considerato più raro è il pezzo da quattro soldi. Considerando che 20 soldi equivalevano ad una lira, i seguenti nominali avevano un valore di a

Nummus illuminat: Il pontificato di Gregorio XIII

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  Nummus illuminat: Il pontificato di Gregorio XIII   Per approfondire la storia riguardante uno dei pontificati più rilevanti del sedicesimo secolo, quello di Gregorio XII , ho scelto di affidarmi alle tracce lasciate all’interno della sua monetazione e delle medaglie a lui dedicate. Nato in una famiglia di ricchi commercianti, Ugo Boncompagni abbandona una carriera già avviata, da docente di diritto, per avviarsi a quella ecclesiastica. Diventò un ricco ereditiere dopo la morte del padre e acquisì sempre più fama durante i pontificati di Paolo III e Paolo IV. Il suo pontificato durò ben dodici anni (dal 1572 al 1585 ) e fu eletto tramite un conclave brevissimo, durato meno di due giorni. I motivi per cui l’operato di questo Papa è valutato come così rilevante sono molteplici, proveremo di seguito ad analizzarli.   La riforma del calendario Gregoriano   Tra gli eventi occorsi durante il suo pontificato non si può non nominare la riforma del calendario Gregoriano .

Le quattro gazzette veneziane senza esergo

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  Le quattro gazzette veneziane senza esergo   Sono molti gli spunti da cui partire volendo approcciarsi alla monetazione veneziana in modo critico : collezionare tutte le monete coniate da un doge per andare a ricostruire la circolazione monetaria del periodo, scegliere una tipologia monetaria e cercare di aggiungere alla propria collezione un pezzo per ogni doge che l'ha coniata oppure scegliere di raccogliere tutte le monete di un certo metallo , o con una certa dimensione . Tutte queste ipotesi e molte altre, sono più che ottime. Una monetazione in particolare che nell'ultimo periodo attrae molti collezionisti è quella delle monete anonime . Monetazione che ha come caratteristica quella di non presentare nelle legende il nome del doge in carica e che ha rappresentato un importante ausilio alla circolazione a partire dal 1472. La serie delle gazzette anonime, ad esempio, risulta un intrigante spunto di collezione poiché:   nel corso

Il bagattino veneziano: i massari alla ribalta

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  Il bagattino veneziano: i massari alla ribalta La moneta protagonista dell’approfondimento di oggi è il bagattino col leone in quadro coniato a Venezia. Il bagattino in rame dal valore di 1/240 di lira veneta fu coniato per più di un secolo per via del gran successo che riscosse. Rappresentò, inoltre, una delle concrete espressioni di moneta col minimo valore coniate a Venezia, utilizzata quindi in modo massiccio dal popolo per gli acquisti quotidiani e per il piccolo commercio. Analisi iconografica Partiamo analizzandone l’iconografia. Al dritto è presente la madonna col Gesù bambino, circondata dalla legenda • R • C     L • A • (Regina Coeli Laetare Alleluja) contrazione della introduzione al canto religioso “Regina del cielo, rallegrati, alleluja”. La legenda, soprattutto negli esemplari più tardi, presenta tantissime varianti; ai punti che dividono le lettere del motto si sostituiscono non di rado stelline e rosette. Una lunga linea, tipica della monetazione veneziana