Il bagattino veneziano: i massari alla ribalta
Il
bagattino veneziano:
i
massari alla ribalta
La moneta protagonista dell’approfondimento di oggi è il bagattino col leone in quadro coniato a Venezia. Il bagattino in rame dal valore di 1/240 di lira veneta fu coniato per più di un secolo per via del gran successo che riscosse. Rappresentò, inoltre, una delle concrete espressioni di moneta col minimo valore coniate a Venezia, utilizzata quindi in modo massiccio dal popolo per gli acquisti quotidiani e per il piccolo commercio.
Analisi
iconografica
Partiamo analizzandone l’iconografia. Al dritto è
presente la madonna col Gesù bambino, circondata dalla legenda • R • C L • A •
(Regina Coeli Laetare Alleluja) contrazione della introduzione al
canto religioso “Regina del cielo, rallegrati, alleluja”. La legenda, soprattutto
negli esemplari più tardi, presenta tantissime varianti; ai punti che dividono
le lettere del motto si sostituiscono non di rado stelline e rosette. Una lunga
linea, tipica della monetazione veneziana (leggere un mio lavoro precedente per
approfondire), crea l’esergo in cui saranno poste le
iniziali del massaro o maestro di zecca all’opera nel momento
della coniazione.
Al rovescio la legenda è assente ma troviamo il tipico
leone marciano “in moeca” posizionato in un quadrato e circondato da quattro
rosette. L’iconografia del leone marciano è diventata una vera e propria scelta
obbligata per le monete veneziane, tanto forte è l’identificabilità di questo
simbolo veneto. Il bagattino, quindi, si integra perfettamente dal punto di
vista iconografico agli altri nominali di basso valore dell’epoca, tra cui il
soldino che dal dogato di Andrea Contarini viene coniato col leone in moeca.
Le
sigle del massaro
Arriviamo quindi al tema centrale
dell’approfondimento. Il bagattino fa parte della monetazione anonima prodotta
a Venezia. Condivide la categoria con altre tipologie monetarie, tra cui: il
bezzo o mezzo soldo con la madonna e il bambino e la raffigurazione di San
Marco umanizzato e la serie delle gazzette anonime da una, due, tre, quattro e
dieci gazzette ed altre tipologie. La monetazione anonima, quindi, comprende
quelle monete che non riportano il nome del doge in carica.
Tra le monete anonime riporta però una particolarità, è possibile con maggior precisione datare la coniazione dei singoli pezzi proprio grazie alle iniziali dei massari che prima sono state evidenziate.
I
compiti dei massari
I massari appartenevano molto spesso all'elite
nobiliare veneziana, questo però non era una regola, e rivestivano il ruolo per
1 o 2 anni. La loro presenza nelle zecche era richiesta ogni giorno per
svolgere tante attività tra cui:
·
negoziare l'acquisto dei metalli preziosi
e notificare la corretta pesa del materiale acquistato
·
ritirare monete frantumate e danneggiate coniate
dalla Serenissima ma anche da altre zecche per utilizzarne i materiali in
successive coniazioni
·
ritirare le monete in argento tosate e
sostituirle con monete appena coniate
·
controllare che i coni fossero sempre di
ottima qualità e sostituirli qual ora ritenuti eccessivamente usurati
·
tenere i conii sottochiave per evitare che
venissero usati dai falsari
I vantaggi economici e le frodi possibili grazie a questo impiego erano enormi, date le ingenti quantità di metalli preziosi utilizzate giornalmente. É per questo che venivano utilizzate varie precauzioni per sventare ogni pericolo. Il massaro era tenuto a monitorare meticolosamente il metallo utilizzato ogni giorno e ogni acquisto effettuato in alcuni registri, che dovevano essere sempre disponibili per controllo.
Catalogo del bagattino anonimo con sigle
Complici la cattiva conservazione dei pezzi, lo stile delle iniziali dei massari che muta nel corso del tempo, le monete tosate e la varia nomenclatura col quale di solito viene messo in vendita questo nominale; a volte risulta particolarmente difficile trovare riscontri in internet. Dunque, ho pensato di creare una sorta di archivio con le differenti sigle dei massari. Le monete non rinvenute in questo primo periodo di indagini saranno aggiunte nel corso del tempo, forse anche grazie all'intervento di qualche gentile lettore. Non esistono ad oggi schedature riguardo le possibili rarità dei pezzi in questione, questo potrebbe rappresentare un valido motivo di approfondimento del bagattino anonimo. Di seguito l'elenco.
• AV: Antonio Viaro (1518-1519)
• AC: Alvise Contarini (1519-1520)
• MC: Marco Corner (1520-1521)
• VO: Vincenzo Orio (1521-1522)
• ZM: Zorzi Memmo (1521-1522)
• MM: Michele Marin (1522-1524)
• IO : Geronimo Querini (1523-1524)
• HC: Gerolamo Cocco (1524-1525)
• AB: Alvise Barbaro (1528-1529)
• LM: Leonardo Molin (1528-1529)
• ND: Nadal Damosto (1533-1534)
• ID: Giulio Dona (1533-1534)
• ZG: Zuan Grimani (1534-1536)
• RC: Ruggero Contarin (1536-1537)
• AZ: Antonio Zorzi (1536-1538)
• AB: Alvise Bembo (1537-1538)
• BA: Bembo Alvise (1537-1539)
• VS: Vettor Salomon (1539-1540)
• FV: Francesco Valier (1539-1541)
• HEV: ?
• HV: ?
• PP: Piero Priuli (1541-1542)
• FZ: Francesco Zusto (1543-1544)
• IS: Jacopo Surian (1544-1545)
• LT: Lorenzo Tiepolo (1544-1545)
• GQ: Gaspare Querini (1545-1546))
• AM: Agostino Miani (1546-1547)
• AC: Alvise Contarini (1547-1548)
• ZBM: Zan Battista Minio (1547-1549)
• TC: Teodosio Corner (1549-1550)
• NM: Nicolò da Molin (1549-1551)
• BM: Benedetto Minio (1550-1552)
• ZG: Zuanne Gritti (1551-1552)
• PZ: Piero Zeno (1552-1553)
• HIS: Gerolamo Soranzo
• MS: Marco Solomon (1554-1555)
• SV: Sebastiano Valier (1554-1555)
• AZ: Andrea Zorzi (1555-1556)
• IM: lacopo Morosini (1556-1558)
• IP: lacopo Pisani (1558-1559)
• HC: Gerolamo Contarini (1558-1560)
• ZAV: Zan Alvise Valier (1560-1561)
• AV: Zan Alvise Valier (1560-1561)
• MB: Marcantonio Belegno (1564-1565)
• ZBB: Zan Battista Bollani (1565-1566)
• IB: Gian Battista Bollani (1565-1566)
• MM: Michele Morosin (1565-1567)
• FL: Francesco Lando (1574-1575)
• FB: Felice Bon (1576-1577)
• AL: Alvise Lando (1578-1580)
• DG: Domenico Gritti (1580-1582)
• AD: Andrea Dolfin (1581-1582)
• AD: Andera Diedo (1582-1583)
• PC: Pasquale Cicogna (1582-1584)
• CC: Cristoforo Capello (1583-1584)
• AM: Andrea Morosini (1584-1585)
• MA: Morosini Andrea (1584-1586)
• GL: Gerolamo Longo (1587-1588)
• GS: Gerolamo Semitecolo (1589-1590)
• DL: Domenico Lombardo (1589-1590)
• LC: Lunardo Contarini (1589-1590)
• FD: Fantin Dandolo (1590-1592)
• AC: Andrea Cocco (1591-1592)
• IP: Iseppo Pasuqligo (1592-1593)
• ZAP: Zan Arsenio Priuli (1593-?)
• ZB: Zaccaria Barbaro (1594-1595)
• GV: Gerolamo Vitturi (1595-1596)
• MV: Matteo Vitturi (1596-1598)
• ZE: Zorzi Emo (1597-1598)
• NT: Nicolò Tron (1598-1600)
• NT: Nicolò Tiepolo (1601-1602)
• PR: Polo Rimondo (1599-1600)
• PL: Piero Lion (1599-1600)
• ZPC: Zan Polo Contarini (?)
• PC: Paolo Canal (1602-1603)
• PM: Paolo Marcello (1602-1603)
• ZM: Zuanne Marcello (1609-1610)
• VE: Vincenzo Emo (1614-1615)
• GC: Gerolamo Contarini (1628-1629)
• LF: Luca Falier (1630-1631)
Provenienza delle foto utilizzate
Per approfondire:
Papadopoli
Nicolo’, Le monete anonime di
Venezia, Venezia 1906.
Montenegro
eupremio, I dogi e le loro monete, Novara 2012.
Zub Artur,
Luciani Luca, Le monete di Venezia,
2010.
Commenti
Posta un commento
Lascia un commento se l'articolo ti è piaciuto o se hai delle riflessioni in merito!